Dall’io al noi, nuove prospettive per vecchi problemi.

Nel periodo del lockdown molte attività sono state attuate in modalità diverse da prima, altre ridotte o addirittura cancellate. L’Azione Cattolica si è impegnata ad esercitare, con le prevedibili difficoltà, la sua caratteristica principale: la formazione.
Formare non è creare una élite o una casta superiore per definirsi cristiani più bravi degli altri, ma è semplicemente portare a maturazione la vocazione di ogni credente che ha scelto Gesù come Maestro, il quale dà senso pieno e modalità gratificante alla vita.
L’epidemia si è presentata in un periodo storico complesso e caotico, di difficile lettura e di scelte dubbiose, mettendo in crisi diverse coscienze e scatenando ansie e paure.
Paura di morire in una società che ha reso privata, emarginata e volutamente ignorata la morte nell’ingenua convinzione di possedere una vita terrena senza fine. La limitazione della mobilità e la clausura coatta in casa però hanno stimolato tanti a riflettere e a pensare. Ecco allora gli slogan andrà tutto bene e ne usciremo migliori.

Appena, con ammirevoli sforzi e duri sacrifici, abbiamo intravisto l’uscita dal tunnel sembra che stia prevalendo la frenesia di ricominciare come prima, come se nulla di grave sia accaduto, anziché tentare di iniziare una vita nuova con prospettive, progetti e stili diversi rispetto al passato.
Se ciò avverrà, possiamo individuarne la causa nella carenza di formazione e di discernimento.
L’Azione cattolica da sempre propone contenuti, indica punti di osservazione e suggerisce chiavi di lettura per capire i fatti della vita con una caratteristica particolare: il lavoro di riflessione e di ricerca individuale che si confronta sempre con gli altri fratelli.
Il Papa e il Vescovo sono maestri e guide, che i soci di Azione cattolica ascoltano e seguono, impegnandosi poi nelle comunità parrocchiali e pastorali perché il popolo di Dio sappia coniugare insieme fede e vita, denunciare i sistemi e le abitudini economici, politici, sociali (anche di noi cristiani!), che scartano le persone deboli e fragili e fanno uso smisurato delle risorse del pianeta, mettendo a rischio il futuro delle prossime generazioni.

Non possiamo allora non ricordare la “storica” meditazione di Papa Francesco nell’emozionante serata del 27 marzo, che, alla luce del Vangelo, esamina quella tragica realtà, ne propone una chiara e netta lettura ed indica profeticamente a tutta l’umanità una nuova via da seguire.

“Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti. […] Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri “ego” sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli.”

Francesco indica l’egoismo, sempre più imperante, come la causa principale del peggioramento delle relazioni umane, del deteriorarsi del senso di appartenenza ad una comunità, del rischio autodistruttivo dell’uomo.

L’Azione cattolica diocesana di Milano, convinta della rilevante proposta e della saggia provocazione fatte dal Papa, si è subito impegnata ad elaborare e proporre un percorso formativo cha ha avuto per titolo “Dall’io al noi: chiavi di lettura in tempo di coronavirus”.
“Daremo uno sguardo alla storia e alle crisi del passato insieme a Giorgio Vecchio, rifletteremo sulle relazioni e lo stile di vita con Luigi Alici, potremo interrogarci su come ricucire la società insieme a Chiara Giaccardi e a Mauro Magatti. Poi sarà il turno di Marco Ferrando per affrontare il tema spinoso di economia e lavoro; e infine Stella Morra ci aiuterà a pensare al rapporto fede-vita, riconoscendo che ‘la situazione è occasione’, come profeticamente annunciato dal vescovo Mario nella sua lettera pastorale”.
(Da un intervento di Gianni Borsa)

Trattandosi di prospettive solo abbozzate e che necessitano di costante e paziente attività di discernimento comune e per avviare un cammino da intraprendere insieme, tutti gli interventi sono stati raccolti in un libro, curato da Gianni Borsa e Luca Diliberto e che ha per titolo “Dall’io al noi – Il mondo che sogniamo dopo lo shock del Covid-19“.
Per chi crede in un mondo migliore e vuole partecipare a progettarne il futuro, é un testo indispensabile, che consigliamo fraternamente.
Felice Indovino

Di seguito lasciamo i riferimenti per l’acquisto del testo e per seguire i video degli incontri:

Testo: https://www.itl-libri.com/prodotto/dallio-al-noi
Video del percorso: https://azionecattolicamilano.it/dallio-al-noi-tutti-i-video/

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